Si torna a guardare verso Est: nuovi incontri fra Italia e Russia
In questi mesi di elevata incertezza nell’evoluzione dei rapporti politici ed economici fra aree mondiali, la diplomazia italiana torna a muoversi verso Est con l’obiettivo di rafforzare i rapporti strategici commerciali fra il nostro Paese e la Federazione Russa.
Questa settimana il nostro Ministro degli Esteri si è recato in visita ufficiale a Mosca dove ha incontrato il Ministro degli Esteri ed il Vice Premier della Federazione Russa. In questo periodo di forte incertezza sul futuro degli accordi commerciali che hanno regolato i rapporti fra le macroaree economiche del mondo (si pensi all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea o ai possibili nuovi dazi che gli USA vorrebbero imporre alle produzioni europee), la nostra diplomazia cerca di garantire all’Italia idonee prospettive di sviluppo economico. Il sistema di relazioni internazionali del nostro Paese non è mai stato molto rilevante in ambito geopolitico, ma lo è sempre stato in ambito commerciale e su questa leva si sono avviati i nuovi incontri con la Federazione Russa, che hanno riguardato in modo solamente marginale i rapporti politici e si sono invece focalizzati su quelli economici.
Il primo obiettivo del nostro Paese è quello di superare gli effetti negativi delle sanzioni imposte alla Russia in seguito alle tensioni con l’Ucraina. Come abbiamo già descritto in un precedente articolo, l’introduzione delle sanzioni economiche e delle relative controsanzioni russe contro i prodotti europei hanno comportato un calo delle nostre esportazioni verso la Federazione di oltre 4,3 miliardi di euro annui (pari a circa lo 0,25% del nostro PIL). Il valore delle esportazioni è infatti passato da 10,8 miliardi di euro del 2013 a 6,5 miliardi di euro del 2016 (dato provvisorio), pari ad una diminuzione del -37%. Ma i rapporti tra i due Paesi non riguardano solamente l’export italiano, bensì anche la fornitura di prodotti energetici. Infatti, il 36,5% del fabbisogno nazionale di energia è soddisfatto dal gas naturale e circa metà di questo gas proviene dalla Russia.
Come detto l’obiettivo dell’Italia è quello di superare la condizione di stallo sull’Ucraina: infatti, non sembra nel breve termine ipotizzabile alcun cambiamento significativo della situazione della ex repubblica sovietica. Da un lato, l’Ucraina non riesce a superare le sue tensioni interne e non riesce a rispettare gli impegni presi negli accordi di Minsk. Francia e Germania (altri firmatari dell’accordo) sono in fase elettorale: la Francia andrà al voto in questa primavera e la Germania dopo l’estate e pertanto i rispettivi governi uscenti non hanno al momento fra le proprie priorità la risoluzione della controversia. Inoltre, non è ancora chiaro il ruolo che gli Stati Uniti vogliono rivestire in Europa con la presidenza Trump ed è sicuramente certo che la Federazione Russa non vuole indietreggiare sulla Crimea, così come è certo che l’Italia non può permettersi di temporeggiare ulteriormente su questa situazione di stallo economico – commerciale.
Su questa linea si sono sviluppati gli incontri degli scorsi giorni. L’Italia sta chiaramente cercando delle soluzioni innovative che permettano al nostro Paese di mantenere una posizione politica coerente con quella dei nostri principali alleati garantendo al tempo stesso lo sviluppo nazionale. Il Ministro Alfano ha dichiarato alla testata russa Ria Novosti “che l’Italia si augura che vi sia presto la fine ai regime sanzionatori, affinché ci siano nuove opportunità per l’economia e le imprese dei nostri Paesi”. Così come l’Italia si augura che la Russia possa tornare presto a far parte del G8 anche in chiave di cooperazione congiunta nella stabilizzazione delle coste del Mediterraneo dove anche la Russia è direttamente coinvolta.
Gli incontri hanno approfondito anche il tema della realizzazione del nuovo gasdotto TAP il quale, percorrendo tutta la parte meridionale dell’Europa, arriverebbe nel nostro Paese tramite la Puglia. La realizzazione di tale gasdotto rappresenta un’importante azione strategica per l’Italia, per diversi motivi:
1. Fino alla fine degli anni Novanta, il 95% del gas russo veniva importato in Italia tramite l’Ucraina. Le tensioni politiche dei primi anni 2000 avevano già spinto la ricerca di soluzioni alternative tramite il Mar Baltico, con il risultato che attualmente l’Italia riceve una parte dell’approvvigionamento russo tramite l’Ucraina ed una parte tramite la Germania. Inoltre, Gazprom (l’azienda di Stato russa che commercializza il gas in Europa) ha già deciso che non trasporterà più gas tramite l’Ucraina a partire dal 1 gennaio 2020;
2. Con la chiusura del transito del gas tramite l’Ucraina, il passaggio avverrebbe in modo quasi esclusivo tramite il Mar Baltico e successivamente la Germania. In questo modo il focus strategico politico si sposterebbe sulle repubbliche Baltiche e la Polonia, che già ora stanno creando non pochi problemi diplomatici in seno all’Unione Europea ed ai rapporti NATO – Russia;
3. Inoltre, la Germania risulterebbe un hub energetico che potrebbe, a sua volta, imporre ulteriori sovracosti per l’importazione in Italia del prodotto.
La realizzazione del gasdotto meridionale permetterebbe quindi all’Italia di:
- Diminuire l’importanza strategica dell’Ucraina, aprendo così una nuova fase nelle relazioni internazionali;
- Diminuire la dipendenza dalla Germania, nonché il peso “politico” della Polonia e delle Repubbliche Baltiche.
Il Ministro Alfano ha anche incontrato molti imprenditori italiani presenti in Russia proprio perché l’Italia ha l’obiettivo di rafforzare la cooperazione non solo in campo energetico. A chiudere la visita, il Ministro ha incontrato il Vice Premier Dvorkovich ed i due esponenti hanno affrontato temi di collaborazione economica. "Vediamo dei margini per individuare dei punti di incontro dal punto di vista industriale e puntiamo ad un approfondito dialogo politico e industriale", ha dichiarato il Ministro Alfano al termine del colloquio, assicurando che l’Italia sarà presente al prossimo Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo con una presenza imprenditoriale e politica di alto livello.
Dal 10 al 12 aprile anche il Presidente della Repubblica Italiana si recherà in Russia per incontrare il Presidente Russo e dare concretezza agli accordi commerciali che si stanno sviluppando. Nei mesi successivi è prevista anche una missione di Stato da parte del nostro Presidente del Consiglio con l’obiettivo di avviare operativamente questa nuova fase di relazioni con la Federazione Russa.
La realizzazione di questo percorso di crescita strategica presenta delle opportunità future interessanti per le nostre imprese:
- La Russia è un’economia in fase di sviluppo con oltre 146 milioni di abitanti;
- I consumatori russi hanno sempre avuto una particolare preferenza per i prodotti italiani;
- Il potere di acquisto del rublo russo sta crescendo nei confronti dell’euro e ciò dovrebbe aumentare le possibilità di export dei nostri prodotti che avranno un prezzo relativo inferiore;
- L’esportazione verso la Russia permette il contestuale accesso nell’area di libero scambio dell’Unione Economica Euroasiatica, con circa 180 milioni di abitanti;
- Il know how italiano potrebbe rappresentare un’importante area di fornitura di servizi, soprattutto in campo ingegneristico e turistico.
Noi, con la nostra business unit che si occupa di internazionalizzazione, continueremo a monitorare l’evoluzione dei rapporti fra il nostro Paese e la Federazione Russa con l’obiettivo di tenere aggiornate le nostre imprese sulle nuove opportunità che si presenteranno.
Fonti
- Istat commercio estero
- SACE
- Osservatorio internazionale
- Ministero degli Affari Esteri